Ho una notizia buona e una cattiva per il lettore de lavoce.info. La notizia buona è che può continuare a fidarsi di noi: non c’è un’affermazione nel comunicato della Camera (e nell’intervento del 6 novembre dell’ on. Fontanelli alla Camera, per la parte che mi riguarda) che sia corretta. Alcune affermazioni sono inesatte, altre sono false, altre ancora sono soltanto ingiuriose e volgari, altre infine sono talmente strampalate da risultare semplicemente imbarazzanti per la Camera intera. (Per la cronaca, prima di pubblicare questa mia risposta ho chiesto all’Ufficio stampa se volessero cambiare la rettifica, dopo aver letto nella loro interezza e compreso i miei articoli, nell’interesse di evitare una pessima figura alla più alta istituzione della nostra democrazia rappresentativa. L’Ufficio stampa non ha ritenuto di cambiare la rettifica, né l’on. Fontanelli di precisare il proprio intervento alla Camera. Quindi procedo senza remore).
TU QUOQUE, ON. BOLDRINI
La notizia cattiva è che la situazione è ancora più difficile di quanto molti di noi pensassimo. Il Parlamento non solo continua ad ignorare la domanda di decenza che si alza dal paese, ma sembra non essere nemmeno in grado di comprendere (ammesso che sia in buona fede) quello che sta facendo. Una prova ulteriore è venuta dalla presidente della Camera, on. Boldrini, che ieri ha pubblicato il seguente post sulla sua pagina Facebook: “Alla Camera mai prima d’ora è stato messo in atto un programma così consistente di cambiamento e riduzione della spesa. Montecitorio ha approvato ieri il bilancio di previsione 2013. Ecco i tagli e i risparmi decisi per un totale di 60 milioni di euro”. Dove, on. Boldrini, dove? Quello che conta per il contribuente è che la spesa della Camera aumenterà nel 2013 rispetto al 2012; che la dotazione dallo Stato scenda di 50 milioni, e la Camera restituisca 10 milioni di risparmi passati, come lei afferma, è irrilevante. E non basta elencare i pochi casi di riduzione di spesa; bisogna anche elencare i tanti casi di aumenti di spesa – come il raddoppio della spesa per informatica da 20 a 40 milioni, in una organizzazione di 630 persone!. Quello che conta è il totale, non le sembra?
Per questo accetto volentieri l’invito a discutere pubblicamente le spese della politica: ce n’è bisogno. Ma mentre i comizi si possono fare da soli, per discutere di qualcosa bisogna essere in due. Quindi prima del nostro incontro l’on. Fontanelli dovrà dismettere i panni del tribuno e dimostrare di aver letto e capito quello che ho scritto e i dati sottostanti (da me peraltro resi pubblici). Altrimenti, è una perdita di tempo mio e di soldi del contribuente.
UNA CONFUTAZIONE PUNTUALE DELL’ INTERVENTO DELL’ ON. FONTANELLI ALLA CAMERA
Passiamo ora alla confutazione puntuale delle affermazioni dell’ on. Fontanelli, contenute nel suo intervento alla Camera e nel comunicato dell’ Ufficio stampa (cui farò riferimento). Sarà un esercizio di esegesi talmudica necessariamente noioso. Ma chi non ha tempo o interesse può tranquillamente saltare le tecnicalità che seguono. Il succo del discorso è molto semplice: confermo tutte le conclusioni e ogni numero che ho scritto negli articoli precedenti.
1. Per l’on. Fontanelli una prova della mia incompetenza e/o malafede è “il raffronto effettuato tra le previsioni di spesa per il 2013 e il dato a consuntivo relativo ai pagamenti effettuati nel 2012, su cui si basa l’assunto della crescita della spesa della Camera”. La pubblicità ingannevole della Camera si basa invece su un raffronto tra le previsioni per il 2012 (fatte nel 2011) e le previsioni per il 2013. Questo è un raffronto surreale: che senso ha usare le previsioni fatte nel 2011 per il 2012 – e che già sappiamo essersi rivelate errate – quando conosciamo la spesa effettiva per il 2012? Al contribuente interessa sapere quanto si è pagato nel 2012, non quanto i questori della Camera pensavano nel 2011 che si sarebbe pagato nel 2012. In quale altra organizzazione al mondo, a parte la Camera, per presentare un bilancio si confrontano le previsioni per l’esercizio futuro con le previsioni per l’ esercizio passato, invece che con i dati effettivi dell’ esercizio passato?
2. “Tra l’altro, incomprensibile è il fatto che non vi sia stato minimamente considerato il dato a consuntivo relativo agli impegni di spesa – dunque ai vincoli giuridici di spesa determinatisi nell’anno di competenza – rispetto al quale solamente il dato dei pagamenti assume significato concreto.”
Come ho scritto nel mio articolo (pensavo chiaramente) ciò che interessa al contribuente è quanto gli è costata la Camera: in questo senso la spesa di cassa è la più utile. Ma l’onorevole Fontanelli preferisce un confronto sulle spese per competenza? Eccolo accontentato.
La tabella sottostante mostra tutte le possibili combinazioni di confronto tra il 2012 e il 2013 per la spesa totale, in conto corrente e in conto capitale (escluse quindi le partite di giro: vedi sotto). Si tenga presente che i dati di previsione distinguono solo tra competenza e cassa; i dati a consuntivo distinguono anche tra impegni (solo in competenza) e pagamenti.
Note: “Prev.”: Previsioni; “Cons.”: Consuntivo
Come abbiamo visto, le righe 1 e 2 sono ciò che in gergo tecnico si chiama “no-no”: un raffronto tra previsioni per il 2013 e previsioni per il 2012 fatte nel 2011. Queste sono le uniche righe che mostrano una diminuzione per il 2013. Sfortunatamente, non si possono utilizzare. Tutte le altre righe mostrano un aumento. Per le ragioni che ho spiegato, quella che meglio rappresenta il costo effettivo per il contribuente è la riga 5. Se all’onorevole Fontanelli non piace, scelga pure la riga 4 (+74 milioni nel 2013) o la riga 3 (+10 milioni nel 2013). In tutti questi casi, nel 2013 la spesa aumenterà, secondo le sue stesse previsioni.
3. “Non si possono raffrontare i dati a consuntivo di cassa con quelli previsionali di competenza”. On. Fontanelli, ha letto il mio articolo? I miei dati raffrontano proprio i dati a consuntivo di cassa con quelli previsionali di cassa.
4. “Ancora maggior confusione si evidenza poi nei richiami ai dati di cassa, nel loro rapporto rispetto alle previsioni di competenza e al conto residui, del quale ultimo l’articolista sembra non conoscere I’esistenza.” La prima parte di questa affermazione è incomprensibile, ma la seconda, la più importante, mi imputa una ignoranza così straordinaria da essere totalmente implausibile. Non so su cosa si basi questa affermazione, e credo sia semplicemente un rigurgito del vecchio trucco un po’ infantile di diffamare l’ interlocutore per renderlo poco credibile.
Ma l’on. Fontanelli è stato un po’ ingenuo in questa occasione. I bilanci della Camera (che ovviamente ho consultato, altrimenti come avrei mai potuto scrivere tutte le mie tabelle?) riportano per ogni capitolo i residui, la competenza, e la cassa – quest’ ultima come somma delle due voci precedenti. Se anche fossi stato così pazzescamente ignorante da non conoscere la esistenza dei residui, non crede l’on. Fontanelli che a furia di leggere il bilancio della Camera avrei anche io imparato che competenza + residui = cassa?
5. “Chi vuole e – soprattutto – sa leggerlo ne ha tutta la possibilità semplicemente accedendo al sito Internet.” Ma veramente l’on. Fontanelli crede che avrei potuto compilare tutte le mie tabelle in Excel, disponibili sul sito indicato nell’articolo, se non avessi consultato i bilanci della Camera? Quanto alla disponibilità sul sito internet, meglio stendere un velo pietoso: il bilancio consuntivo del 2012 è stato deliberato dall’ufficio di presidenza il 6 agosto 2013, e pubblicato su internet negli ultimi giorni di ottobre 2013 – 10 mesi dopo la fine dell’esercizio.
6. “In secondo luogo, le previsioni di cassa sono per definizione sempre pari o superiori a quelle di competenza, perché comprendono anche il pagamento dei residui maturati negli esercizi precedenti.” Mi sembra ovvio (si veda il punto 4.): e infatti scrivo nel mio articolo: “in entrambi gli anni la spesa totale di cassa è ben superiore a quella di competenza”.
7. “Da ultimo, il fatto che un pagamento di un’obbligazione giuridicamente sorta, ad esempio, nel 2012 venga effettuato nei primi mesi dell’anno successivo non significa certo che ci sia un risparmio nel 2012; quando questo accade, si iscrive semplicemente un accantonamento all’interno delle previsioni di competenza del 2012, che sarà utilizzato per effettuare il pagamento l’anno successivo.” Nulla da eccepire. Non capisco però a chi sia rivolta questa lezione, né dove nei miei articoli io scriva alcunché di non conforme a questo.
8. “La previsione di spesa di competenza per l’anno 2012 resta ovviamente intatta: è a questa che bisogna riferirsi per capire se l’anno dopo spenderò di più o di meno” Questa parte è insensata. Come ho già spiegato sopra, confrontare previsioni per l’ esercizio futuro con previsioni per l’ esercizio passato, già superate dai dati effettivi, è una pratica surreale.
9. “Non si ha una chiara nozione del fatto che i titoli dell’entrata e della spesa relativi alle partite di giro (tra cui rientrano i rimborsi elettorali) non riguardano in alcun modo ii funzionamento dell’Istituzione, poiché riportano flussi finanziari che la Camera incassa ed eroga per conto terzi”. Ancora una volta: on. Fontanelli, ma ha letto il mio articolo? Le prime due righe della tabella 1 del mio articolo riportano i totali con e senza rimborsi elettorali, e scrivo: “Anche escludendo i rimborsi elettorali ai partiti (che figurano sui bilanci di Camera e Senato ma riguardano tutte le elezioni, e variano molto da un anno all’altro) la Camera costa circa 2.2 volte i Comuni (riga 2).”
Inoltre all’on. Fontanelli sfugge un punto fondamentale. La definizione di cosa sia una partita di giro per la Camera è una questione meramente di etichette contabili. In un certo senso, tutte le spese andrebbero rubricate come partite di giro: poiché non ha una tassazione propria, tutti i soldi che la Camera spende (per i deputati, il personale, etc.) li incassa dallo Stato e poi le eroga a terzi. Che la gran parte delle spese sia coperta da qualcosa chiamato “fondo di dotazione” e altre siano coperte da “entrate per rimborsi ai partiti” è una questione puramente di etichette: da un punto di vista sostanziale, non cambia niente.
10. “Per sapere quanto la Camera incassa e spende per il suo funzionamento occorre riferirsi ai soli titoli I e II dell’ entrata e della spesa, come del resto è palese nella stessa denominazione delle varie unita previsionali che costituiscono il bilancio (titoli, categorie, capitoli, voci analitiche)” On. Fontanelli, andiamo, sa benissimo che è esattamente quello che ho fatto!
11. “L’incongruenza della metodologia è del resto comprovata nella stessa nota ai piedi dell’articolo, in cui si dice testualmente che «i dati del 2012 sono in alcuni casi “Impegni” anziché “Pagamenti”, in quanto la disaggregazione dei capitoli di spesa per Pagamenti non è disponibile”.
Dunque, per l’estensore impegni e pagamenti pari sono.” On. Fontanelli, ci pensi un attimo: secondo lei è veramente plausibile che, dopo tutto quello che ho scritto nell’ articolo, io non conosca la differenza fra impegni e pagamenti? Se avesse letto le note di spiegazioni che ho reso pubbliche contestualmente alla pubblicazione dell’ articolo, avrebbe scoperto che in alcuni, rarissimi casi ( evidenziati in giallo nei file Excel) sono costretto ad usare i valori degli “Impegni” per attribuire un numero ai sottocapitoli di spesa, in quanto la disaggregazione dei capitoli in sottocapitoli è disponibile solo per gli “Impegni” e non per i “Pagamenti”. Ma i totali per ogni capitolo sono tutti derivati consistentemente dalla voce “Pagamenti” così come, ovviamente, il totale generale, che è tutto, quindi, omogeneo e interamente in termini di “Pagamenti”.
Per stimare i sottocapitoli derivati da “Impegni” in modo che la somma sia uguale all’ originale in “Pagamenti”, uso una metodologia che si chiama tecnicamente “rebasing” e che descrivo nella nota 5 del mio file Excel: “La disaggregazione in sottocapitoli è disponibile solo per gli impegni, non per i pagamenti. Quando il totale degli impegni per un capitolo differisce dal totale die pagamenti, stimo il valore dei sottocapitoli in “Pagamenti” moltiplicando il valore di ogni sottocapitolo in “Impegni” per il rapporto tra pagamenti e impegni totali di quel capitolo. Queste voci così stimate sono evidenziate in giallo. Quindi la somma delle singole voci in giallo (terza colonna) [i valori originariamente da “impegni” trasformati in “Pagamenti”] è uguale al valore aggregato nella seconda colonna [già da “Pagamenti”]”.
11. “In realtà, un semplice manuale di contabilità di Stato e degli enti pubblici spiega che si tratta di due mondi ben diversi: l’impegno è l’atto che imputa la spesa allo specifico capitolo di bilancio, con l’effetto di costituire un vincolo di destinazione della somma impegnata; il pagamento si riferisce invece alla materiale erogazione della spesa in favore del beneficiario, dopo la relativa liquidazione e ordinazione. Esistono dunque spese impegnate ma non pagate; sono quelle che generano residui passivi, di cui – a maggior ragione – può ritenersi che l’articolista non sappia.” Grazie della lezione, ma si veda sopra. E, incidentalmente, mi permetto di ripetere: dal punto di vista del contribuente, quello che è rilevante è il pagamento: è questo che gli esce dalle tasche. Un impegno che viene rimandato e poi annullato non ha effetti sul portafoglio del contribuente.
12. “Qui ci si può fermare. Quando è la stessa metodologia seguita a rivelarsi priva di basi, non ha senso addentrarsi nella confutazione dei confronti specifici effettuati nell’articolo. Scegliere un dato purchessia, confrontarlo con dati disomogenei e trarne conseguenze, ovviamente a tesi, significa fare della numerologia, non della seria comparazione scientifica. Con quali effetti devastanti per una corretta informazione dei cittadini, non mette conto dimostrare.” Non commento il tono di questo passaggio. Ma il lettore a questo punto può giudicare chi ha fatto e continua a fare numerologia.
Roberto Perotti
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AM
Grazie Perotti hai dato una bella lezione.
Luigi Calabrone
Un governo che ha tra i suoi ministri persone come Enrico Giovannini (il coraggioso che non ha osato affrontare il problema della comparazione delle retribuzioni del Parlamento italiano con quelle dei consimili Parlamenti europei) non è neanche capace (non vuole? non può? non ha le “steel balls” necessarie per il compito?) di decidere alcuna riduzione significativa della spesa pubblica.
Lorenzo Sacchi
Domanda da completo outsider: con riferimento alla tabella, noto che le righe di consuntivo 3, 4 e 5 per il 2012 sono nettamente inferiori rispetto al previsionale. Quindi se la dinamica previsionale – consuntivo fosse circa la stessa nel 2013, i delta potrebbero essere effettivamente negativi: cosa c’è di sbagliato in questo mio ragionamento?
Roberto Perotti
Il ragionamento e’ giusto. Ma quello che si prevede di spendere e’ nel previsionale; se si prevedesse gia’ di spendere meno, allora bisognerebbe cambiare il previsionale …. In un prossimo articolo spieghero’ esattamente cosa e’ successo: mi ci e’ voluto un po’ per trovare il trucco, ma finalmente credo di aver capito come la Camera possa affermare di aver risparmiato 60 milioni quando in realta’ la spesa aumenta.
michele
Grazie per l’articolo, seguo sempre la voce, non fermatevi mai, davanti a nessuno!
GIovanniS
Grazie prof. Perotti! Non si fermi qui!!!
Ric
Grazie davvero.
Quanto disonore questo onorevole Fontanelli sta portando all’istituzione più importante della Repubblica
MF
E’ la solita storia. Continuano a prenderci in giro. Non basta cambiare i volti dei politici. Bisogna rinnovare la classe dirigente. Presidente Boldrini apra gli occhi.
Se veramente vuole cambiare le cose si impegni per rinnovare tutte le cariche coperte da decenni sempre dalle stesse persone. Alla Camera, come in altre Istituzioni, un enorme potere decisionale è concentrato, senza scadenza, nelle medesime mani. Il risultato è quello che abbiamo tutti potuto leggere: la difesa dell’indifendibile.
Grazie professor Perotti e grazie a tutti coloro che come come lei contribuiscono ad informare i cittadini che ormai non ne possono più.
Caterina M
La risposta della Camera è veramente imbarazzante.
Andrea
La lettura di questo articolo mi genera da un lato un senso di gratitudine verso Perotti per la sua competenza e onestà intellettuale, dall’altro una profondo disistima verso questi rappresentanti delle istituzioni.
Riccardo Campi
Mancanza di rispetto verso contribuenti e cittadini e malafede nel divulgare notizie/controbattere alle critiche. Questa è la Camera dei Deputati.
Alberto Lusiani
Grazie dell’impegno e della fatica di discutere pubblicamente con gli arroganti e incompetenti politicanti italiani.
david
E’ difficile pensare che le risposte della Camera – ai limiti dell’insolenza – rappresentino la ricerca di “bene comune”: appaiono invece come elementi di malafede e difesa di privilegi. Grazie, professor Perotti.
Enrico
Ineccepibile.
Da interrogarsi sul livello di competenza (anche relativo alla comunicazione stessa) che traspare dal comunicato della Camera.
Alessandro Miale
Professore, ottimo articolo e la ringrazio vivamente per il suo impegno nel rispondere punto su punto al comunicato della Camera.
Alessandro Miale
Professore, ottimo articolo e la ringrazio per la precisa risposta con cui ha ribattuto al comunicato della Camera.
Roberto
Grazie prof. Perotti, continui ancora con le sue utili e documentate analisi, sono convinto che la conoscenza e la divulgazione siano strumenti fondamentali per cambiare questa assurda situazione.
Fabrizio Pennella
E’ vero: i parlamentari guadagnano troppo.
Il guadagno di ognuno di noi dovrebbe essere proporzionato ai risultati ed al valore aggiunto che portiamo. Di sicuro l’Onorevole oltre a dimostrare una preparazione sommaria si rivela anche disattento nella lettura della pubblicazione. Da un Onorevole della repubblica ci aspettiamo molto di piu’. Grazie Prof Perotti per il suo tempo e la sua pubblicazione. Attendo con ansia le prossime.
emilio
Ho letto velocemente la replica e volevo segnalarti due inesattezze.
1) “non crede l’on. Fontanelli che a
furia di leggere il bilancio della Camera avrei anche io imparato che
competenza + residui = cassa?”
Questo non è vero. I pagamenti nell’annto t (la cassa) possono riferirsi agli impegni presi nell’anno t o ai residui degli anni precedenti. Quindi l’affermazione giusta è che la cassa= pagamenti in conto compenza+pagamenti in conto residui degli anni precedenti
2)“le previsioni di cassa sono per definizione
sempre pari o superiori a quelle di competenza, perché comprendono
anche il pagamento dei residui maturati negli esercizi precedenti.” Mi sembra ovvio (si veda il punto 4.): e infatti scrivo nel mio articolo: “in entrambi gli anni la spesa totale di cassa è ben superiore a quella di competenza”.
Anche questo è inesatto. Non è detto che la cassa sia maggiore della competenza. Semplicemente: impegno nell’anno t 100, dei quali pago solo 70 (generando residui nell’anno t per 30) e pago 20 sui residui dell’anno precdente. In totale cassa per 90 e competenza per 100.
Roberto Perotti
Grazie. Sul primo punto, mi riferivo alla struttura del bilancio della Camera. Presenta distintamente Impegni e Pagamenti, ciascuno diviso in residui e in competenza. La somma dei Pagameni in conto residui e in conto competenza sono i Pagamenti di cassa. Anche sul secondo punto mi riferivo ai Pagamenti, come credo facesse l’ on. Fontanelli. I pagamenti di cassa sono uguali ai Pagamenti in conto residui + i Pagamenti in conto competenza.
Roberto Perotti
Roberto Perotti
Grazie. Sul primo punto, mi riferivo alla struttura del bilancio della Camera. Presenta distintamente Impegni e Pagamenti, ciascuno diviso in residui e in competenza. La somma dei Pagameni in conto residui e in conto competenza sono i Pagamenti di cassa. Anche sul secondo punto mi riferivo ai Pagamenti, come credo facesse l’ on. Fontanelli. I pagamenti di cassa sono uguali ai Pagamenti in conto residui + i Pagamenti in conto competenza.
GIORGIO
Considero come tantissimi “eccellente” Lavoce.info. Ciò che è stato elencato nella tabella di confronto è scandaloso. Come si fa ad eccedere rispetto alle previsioni? Ci rendiamo conto: una spesa pagata maggiore del 137%. I cittadini sono presi in giro costantemente, contraddicendo anche i fatti palesi.
Lillo Lombardo
Caro Signor Giorgio, credo che lei sia in forte confusione. Secondo la tabella la differenza tra le previsioni 2013 ed il consuntivo 2012 sono 137 milioni, non il 137 %.
veronica
Sono d’accordo ma mi dispiace che le spese per l’informatica non le abbia ‘sommate’ (ovviamente non algebricamente ma come obiettivo da raggiungere) alla riduzione delle spese. A mio modesto avviso (ed in questo ringrazio invece la Boldrini)solo implementando un sistema informatico efficente si può rendere il nostro Parlamento più economico e trasparente.
Roberto Perotti
D’ accordo con Lei, ma non le sembra che 40 milioni all’ anno per un’ organizzazione di 630 persone siano un po’ tanti? Se anche comprassero OGNI ANNO 3 Ipad e 3 computer per ogni deputato e OGNI DIPENDENTE della Camera, e li pagassero (per stare larghi) 1000 e 2000 euro ciascuno, rispettivamente, arriveremmo a meno di 20 milioni.
Guest
Caro professore, mi scusi ancora ma i 40 milioni di informatica non riesco a trovarli sul bilancio. Sul pdf che trovo sul sito della Camera trovo un capitolo di spesa (il 245) che riporta 22 milioni e 800 mila euro. Di cui 5,8 per hardware e 16,8 per software. Come si arriva a 40??
filoweb
16,8 milioni per software? Ma che cosa si sono comprati? Chi sono i fortunati fornitori?
Roberto
Faccio i miei complimenti al Prof. Perotti per l’analisi fatta sul bilancio della camera.
La risoluzione della diatriba si avrà solamente quando saranno disponibili i dati a consuntivo di competenza ma soprattutto di cassa per l’anno 2013.
Quello sarà il momento cruciale perché confrontando tali dati con i relativi consuntivi 2012 si potrà verificare se effettivamente ci sono stati i tagli tanto sbandierati.
Comunque le chiedo di andare all’incontro con i funzionari della camera, e se possibile registrarlo, così da vedere con che faccia e argomentazioni si presentano, ricordando che tali funzionari dovrebbero rendere il bilancio della camera più trasparente e chiaro possibile per la comprensione dei cittadini, cosa che attualmente non è.
Infine ringrazio il professore per il suo lavoro e le chiedo di continuare le sue analisi perché sono estremamente utili alla comprensione degli aspetti economici delle istituzioni pubbliche italiane.
Francesco Scacciati
Tutto vero. Rimane il fatto che, anche prendendo per buono l’aumento più grosso (riga 5), stiamo ragionando su ben 20 centesimi al mese (!) pro capite (che diventano 30 per ciscun contribuente)
Lillo Lombardo
Gentile professore, ho effettuato un piccolo ragionamento su
quanto affermato dal deputato che le ha risposto.
In particolare sul punto che non si possono confrontare le
previsioni ed i consuntivi. Se io bandisco una gara d’appalto per, poniamo, 5
milioni di euro dovrò mettere a bilancio, nella posta relativa tutti e 5 i
milioni di euro. E questo va nel preventivo.
Nel consuntivo potrò avere due casi, se avrò assegnato la
fornitura a, poniamo, 4,5 milioni di euro avrò qyuesto importo a consuntivo e
non i 5. Se invece non avrò assegnato la gara avrò zero a consuntivo e 5
milioni a residuo per gli anni successivi. Sarà poi nel o negli anni successivi
che avrò il passaggio dalla previsione (5 milioni) all’effettivo impegno e
pagamento (ad esempio 4,5 milioni).
Credo che sia per questo che non possono essere confrontate
le cifre del bilancio preventivo con quelle del bilancio consuntivo.
Lorenzo Sacchi
Già, ed in effetti dalla tabella nell’articolo si vede che il consuntivo 2012 è nettamente inferiore al preventivo. Quindi pare anche a me che sia necessario aspettare il consuntivo 2013 per dire “La realtà è che la spesa è aumentata tra i 120 e i 140 milioni”
Sono certo però che il prof. Perotti abbia delle ottime ragioni per fare già da ora questo statement: ad esempio, conoscenza dello stato dell’arte o serie storiche.
Chiederei cordialmente al Professore se può chiarire questo punto.
Roberto Perotti
Grazie. Sul primo punto, mi riferivo alla struttura del bilancio della Camera. Presenta distintamente Impegni e Pagamenti, ciascuno diviso in residui e in competenza. La somma dei Pagameni in conto residui e in conto competenza sono i Pagamenti di cassa. Anche sul secondo punto mi riferivo ai Pagamenti, come credo facesse l’ on. Fontanelli. I pagamenti di cassa sono uguali ai Pagamenti in conto residui + i Pagamenti in conto competenza.
Garibaldi
Mi sa che l’On. Fontanelli non conosca la differenza tra previsione e consuntivo. Sono entrambi numeri deve essersi detto.
Stefano Mancini
Ottimo articolo. Il problema è che il 90% degli italiani solo sarà a conoscenza dei 60 milioni di risparmio sventolati in televisione e sui giornali.
Per quanto riguarda la risposta della Camera e dell’On. Fontanelli, se anche avessero avuto al 100% ragione, dei toni così sono veramente ridicoli e infantili.
E sulla competenza degli articolisti, direi che qualche indizio ce lo possono dare le rispettive biografie, già solo nell’incipit:
– Roberto Perotti: Ha conseguito il PhD in Economics al MIT nel 1991 (…)
– Paolo Fontanelli: Dopo il diploma professionale alla fine degli anni sessanta (…) [da Wikipedia]
andrea
Questo elemento non fa che confermare quale sia l’abisso si competenza (oltre che di correttezza ) tra Perotti e Fontanelli. Grazie Professore.
Gianni
Tutto questo dossier dovrebbe essere inviato a qualche giornale a tiratura nazionale per la pubblicazione possibilmente a caratteri cubitali almeno nella titolazione. La lettura mi ha lasciato esterrefatto: ma in che mani (in che teste!) lasciamo l’amministrazione della cosa pubblica?!
Mimmo
La supplico di non demordere, Professore. Faro’ la mia microscopica parte per dare massima diffusione a questa analisi e a questa risposta all’incompetenza e agli atteggiamenti furbeschi, omertosi e partitocratici malgrado la sempre più evidente grave corresponsabilità.
Cristiano Modanese
Tutta la mia stima e sostegno.
Libero pensiero
Grazie Caro Professore.
Semplicemente surreale. Anche perche’ vengono distintamente – ed analiticamente – imputati Impegni/ pagamenti, suddivisi in residui e competenza. Impossibile- per occhi privi di lenti di Kant…(ma sara’ Kant?) – confondersi..
A tacer d’altro- ed in termini concretamente pratici – vi e’ la possibilita’ di fare un mero raffronto by Cofog (OECD), per livello di governo, funzione, et al per ‘country. Ma anche di verificare l’evoluzione della spesa by country. O molto piu’ banalmente ‘googlare’ BBC news o altre testate…(straniere)
es. vedere qui dati su general government expenditures… (OECD factbook 2011)
http://www.google.co.uk/publicdata/explore?ds=z8ehg1neoorltg_&ctype=l&met_y=valaddac_t&hl=en_US&dl=en_US#!ctype=l&strail=false&bcs=d&nselm=h&met_y=govdefct_t3&scale_y=lin&ind_y=false&rdim=country_group&idim=country:DEU:SWE:GRC:CHE:ITA:USA:FRA:FIN:BEL:AUT:ESP:GBR:PRT:NLD:NOR:JPN:IRL:DNK:CAN:AUS:NZL&ifdim=country_group&tstart=26348400000&tend=1288652400000&hl=en_US&dl=en_US&ind=false
Francesco Forti
Ottimo lavoro!
Se la prova è nel budino, vedremo i presunti risparmi o veri incrementi di spesa solo comparando i consuntivi (es 2012 -> 2013). Bello se anche in Italia si potessero votare referendum per limitare ogni singola spesa, stile Svizzera. Credete che se i lombardi avessero potuto votare avrebbero permesso a Formigoni di spendere 400 milioni per la nuova sede della Regione o permetterebbero una camera che costa il doppio di quella inglese?
Elena MMaserti
Tutte le analisi che sta facendo La Voce dal punto di vista economico, e tante altre voci che protestano per lo stato di degrado di questo paese sono giuste. Complimenti per l’articolo e per le analisi che lei fa, professore.
Paolo Rossi
Volendo guardare al di là della mera trattazione tecnica, mi pare emerga una clamorosa distanza tra la posizione dell’On. Fontanelli e il resto del Paese. Mi pare che non si accorga che esistono persone che sanno leggere i numeri e che la sua personalissima interpretazione potrebbe essere analizzata e criticata liberamente da chiunque: parrebbe anzi che il solo fatto che i dati del bilancio della Camera siano resi pubblici, magari solo in parti, sia considerato da questi come ragion sufficiente dell’intoccabilità della casta e delle sue azioni.
Vorrei sperare peraltro che la Presidente On. Boldrini, forse non così addentro alle questioni e male informata dai più “esperti”, preso atto del dibattito adotti comportamenti più cauti e anzi inizi una sana pratica di una revisione da parte indipendente dei documenti prima della loro pubblicazione.
franco beninca'
La vera supponenza risiede in coloro che fanno dell’istituzione lo scudo della propria ignoranza. Professore non si faccia intimidire, ha tutta la mia vicinanza e scagli pure le parole come pietre contro quel muro di falso patriottismo. Franco Beninca’
Milani Giancarlo
Meno male che ci sono persone come Lei Prof.! Questi cosiddetti onorevoli continuano a rigirare le parole e le carte da oltre 40 anni fidando della diffusa ignoranza dei loro elettori! E’ ora di mandare a casa questi figuri e cambiare metodo di amministrare la cosa pubblica.
Luigi Sorriso
Mi pare che la questione ne sottenda una ancora piu grave. La tecnostruttura del Parlamento che gode di iper stipendi e che motiva questi iperstipendi anche come pegno di indipendenza. Se si presta a stendere comunicati stampa di tal fatta e prepara note come quella letta dall’on. Fontanelli, non si dimostra indipendente: oppure e’ totalmente incompetente. Abbiamo i politicanti che meritiamo, probabilmente, ma il concreto problema del paese e’ la prostituzione delle elites che dovrebbero moderare questi politicanti e invece si dimostrano indifferenti, o conniventi.
Andrea
Complimenti, bel lavoro.
I numeri hanno un senso e generano “sdegno”, quello stesso sentimento che anima l’astensione dal voto di tanti cittadini. Quello stesso sentimento che invece porta tanti cittadini a votare M5S che, però, è considerato antipolitica. Questo paese è proprio strano! Tra poco diventerà anche lei un “feroce” antipolitico e basterà questo giudizio da parte di onorevoli e giornalisti compiacenti (alla politica) per confutare, non i “numeri” (inconfutabili), ma il concetto: la politica costa troppo e questa è la prima causa della sua inefficienza! Le idee camminano nella testa delle persone ma, secondo lei, quelle persone che “occupano” le stanze della politica, faranno spazio a nuove idee? A nuove persone? A nuovi “numeri”? Non è mai successo nella storia (non mi pare almeno). Quindi mi chiedo chi o che cosa, quale evento fortuito o programmato cambierà direzione a questo paese.
Ancora complimenti (soprattutto per la controreplica)
Lillo Lombardo
Caro professore, ho un ultimo dubbio e poi dopo la lascio in pace.
Vedo che molti dei commenti sono indirizzati ad affermare che una volta che si avranno i dati consuntivi del 2013 si potrà sapere se effettivamente il taglio dei costi sia avvenuto o meno.
In effetti per quel che so del funzionamento del bilancio preventivo in ambito pubblico la sua logica è molto differente da quella del budget in ambito privato. Poiché mentre il budget privato è una previsione che cerca di essere più fedele possibile a quello che realmente avverrà, il bilancio preventivo pubblico dovrà contenere le previsioni relative al caso peggiore e quindi le spese previste sono in realtà molto superiori a quelle che saranno effettivamente sostenute.
Visto poi che negli esercizi precedenti la Camera ha avuto una differenza tra il preventivo ed il consuntivo di quasi il 10 per cento, come del resto si evince dalla tabella che lei ha giustamente pubblicato.
Alla luce di tutto ciò non potrebbe essere non del tutto campata in aria l’affermazione del deputato che i numeri del bilancio preventivo e quelli del bilancio consuntivo non possono proprio essere confrontati?
Lillo Lombardo
Caro Forti, ma dicendo che “vedremo i presunti risparmi o veri incrementi di spesa solo comparando i consuntivi” lei sta dando completamente ragione al deputato che ha detto al professor Perotti che non si possono confrontare preventivi e consuntivi
Lillo Lombardo
I comunicati stampa sono redatti da un ufficio stampa che è di nomina politica. I dipendenti della Camera non hanno nulla da spartire con toni e contenuti dei comunicati stampa. A riprova di ciò le segnalo che pochi giorni fa è stato bandito un posto proprio come responsabile stampa e tale posto era ed è a tempo Determinato e non era assegnato a mezzo pubblico concorso.
Sul contenuto tecnico della nota e sul fatto che i singolari confronti proposti dal prof. Perotti meritino grosse puntualizzazioni credo che ci siano molti punti di accordo
Francesco Statti
Non sono un esperto in contabilità tuttavia ritengo di fare una precisazione riguardo alla diatriba fra Fontanelli e Perotti. Se non erro il consuntivo è dato dalla somma delle spese che si sono sostenute nell’esercizio, mentre il preventivo è quanto si prevede di spendere
sempre per il periodo in questione; quindi se si è speso più di quanto previsto si ha un passivo. Se poi desidero sapere quanto ho speso in un esercizio in rapporto ad un altro, mi pare ovvio che debba paragonare i due consuntivi. Credo che questo concetto rappresenti la reale spesa. Se si vuole camuffare il conto si inventano criteri nuovi, ma resta sempre la differenza di spesa fra un un anno e l’altro.
Lorenzo Villa
Corretto. Sono usciti i dati di consuntivo 2012 che mi pare confermino la sua osservazione. La spesa a consuntivo è di più di 150 milioni inferiore al previsionale (per cassa), come peraltro già successo nel 2012.. http://bilancio.camera.it/5
Lorenzo Villa
Chiedo venia per il typo: sono usciti i dati di consuntivo 2013, ovviamente
Lorenzo Villa
E’ uscito il bilancio consuntivo 2013: http://bilancio.camera.it/5 Pare proprio che il buon Fontanelli avesse ragione. Consuntivo vs previsionale (M.ni): 958 vs 1055 per competenza 998 vs 1160 per cassa.